La Tomba di Ghartok, luogo nefasto e sventurato, evitato per secoli da ogni essere abbastanza sano di mente da comprenderne la pericolosità, si ritrova conteso da ben tre bande di sciagurati avventori. Lì dentro c'è qualcosa di potente, cantato nelle leggende, il teschio appartenuto al potente campione del Caos, Ghartok.
Gli incauti visitatori si avvicinano alla tomba, sorvegliata da Troll corrotti irrimediabilmente dai flussi caotici che circondano la zona. Fronteggiarli equivarrebbe a compiere suicidio, perciò nessuno tenta manovre troppo rischiose o incerte. Numerose frecce fischiano nell'aria, conficcandosi nelle dure carni dei colossali guardiani, che a passi lenti ma sicuri si avvicinano agli elfi dell'ombra. Dall'altra parte i Discendenti degli Dei tentano di distrarne un altro, con frecce fisiche e magiche. I nani del Caos, preferiscono stazionare dietro le mura della tomba, aspettando il momento opportuno. E mentre si attende, il cielo si illumina, sorprendendo avventurieri e troll: un enorme masso, circondato da un bagliore verde si schianta sulla tomba, frantumandosi in molteplici frammenti.
Mai segno di sventura fu così palese!
Sfruttando la sorpresa generale, il momento opportuno giunge infine per il mago dell'Ombra, che incanalando le sue energie magiche riesce a teletrasportarsi nella tomba, senza farsi notare da altri, se non dal Mago legato a Tzeentch dei Discendenti, che ne avverte il flusso magico. E in quel momento che l'idea per raggiungere l'ingresso della tomba balena nella sua mente: il suo compagno nanico sarà il proiettile perfetto.
L'energie magiche vengono concentrate su di lui, finché un vortice arcano lo avvolge completamente, proiettandolo istantaneamente nella tomba, sotto la guida del mago del caos. Intanto i nani del caos aspettano ancora, e ancora, ma per quanto possono continuare a non far nulla per evitare i troll? Ma finalmente il momento giunge anche per loro, grazie ai Discendenti, che riescono a pietrificare uno dei guardiani dopo numerosi tentativi. Il Toro centauro parte al galoppo, cercando di colmare il tempo perso rispetto agli avversari, entrando nella tomba in cerca dell'artefatto.
Il tempo passa, i guerrieri aspettano con impazienza di vedere uscire i propri compagni dalle viscere della tomba. Sanno bene che c'è una buona probabilità che non lo facciano. Ma ecco, qualcuno riaffiora finalmente dagli antichi cunicoli: è l'elfo dell'ombra, che porta con sé diversi manufatti rinvenuti nelle profondità delle rovine. Ma del teschio nessuna traccia.
Passa il tempo, e un secondo individuo emerge dalle tenebre: è il nano dei discendenti, che si erge innalzando il teschio di Ghartok! Senza dare possibilità ad altri di metterne le mani sopra, i Discendenti si danno alla fuga, lasciandosi dietro troll, nani ed elfi, ormai troppo lontani per accaparrarsi l'artefatto malefico. Nel mentre il toro centauro vaga nei cunicoli, domandandosi come sia possibile che una tomba così famosa sia così vuota e povera...
Classifica
- Levian: 7 PC
- Chronos: 5 PC
- Alessar: 3 PC